25 Marzo 2021 Enrico

Si è spento Chick Corea, grande leggenda della musica jazz

Covid 19 a parte, il 2020 e la prima parte del 2021 hanno portato via alla musica alcuni dei suoi più degni rappresentanti, e la più recente e dolorosa scomparsa di cui abbiamo appreso notizia è sicuramente stata quella del celebre, iconico, talentuosissimo, geniale re del piano e delle tastiere Armando Anthony Corea detto Chick, ritenuto a tutt’oggi uno dei più grandi pianisti jazz nonché pioniere di nuove tecniche tastieristiche nell’ambito del genere fusion, la cui nascita si deve in pratica proprio a lui.

Chick Corea ha vinto la bellezza di 25 Grammy Awards ed ha suonato praticamente con tutti i più grandi musicisti della sua epoca, cioè quella che va dal 1950 ai giorni nostri; il suo inconfondibile stile ha completamente rivoluzionato il modo di concepire il piano e le tastiere, offrendo una sapiente miscela tra folk spagnolo, latin jazz, musica classica (Chick era molto influenzato da compositori come Ravel, Scarlatti, Debussy), e psichedelica, stili che il re dei tasti ha saputo brillantemente mescolare ad hoc dando vita a quello che oggi conosciamo come il genere fusion.

Cenni di biografia ed esordio nella musica

Nato nel comune di Chelsea nel Massachusetts il 12 Giugno del 1941, Chick Corea ha origini italiane da parte del nonno paterno, un uomo emigrato negli States dal Sud Italia, più precisamente dal piccolo comune calabrese di Albi, in provincia di Catanzaro; fu proprio il nonno ad affibiargli il soprannome di Chick, ed è a lui che vanno riconosciuti i primi meriti, poi ovviamente tutto il resto è opera sua e della sua grande dedizione alla musica in generale. Corea inizia a suonare da professionista intorno ai 18 anni, e lo fa accompagnando i mostri sacri della musica latino-americana di quei tempi come Mongo Santamaria e Willie Bobo, oltre che ad esibirsi in alcuni noti locali di impronta jazz in compagnia del trombettista Blue Mitchell e della sua band.

Nel 1966 e nel 1968 pubblica i suoi due primi albums come solista: Tones for Joan’s bones e Now he sings, now he sobs, quest’ultimo con la collaborazione di Miroslav Vitous al contrabbasso e Roy Haynes alla batteria. Verso gli inizi degli anni 70, quasi trentenne, Chick si unisce alla band di Miles Davis ed inizia la sua fase di sperimentazione di strumenti elettronici come il mitico piano Fender Rhodes. Fu proprio all’inizio dei ‘70 che il suo mentore Miles Davis, ritenendolo ormai più che maturo per intraprendere un percorso musicale per proprio conto, si congeda da lui augurandogli i migliori successi. Da quel momento in poi Chick da vita ad una serie di progetti personali in cui iniziano ad emergere le caratteristiche di quelle che saranno in futuro le sue grandi passioni, ovvero il jazz sperimentale e la fusion.

L’invenzione della ‘fusion’ e i Return to Forever

I primi veri segnali di musica fusion si iniziarono a vedere al principio degli anni 70, quando cioè funky, blues, rock, jazz, ritmi latini ed un po’ di psichedelìa, furono mescolate con grande maestria proprio da don Armando Corea e dai Return to Forever, prima vera band di cui Chick era assoluto leader. Nel 1975 arriva il primo riconoscimento ufficiale per il suo genio musicale, ovvero il Grammy Award vinto proprio dai Return to Forever con l’album ‘No Mystery’.

Altri Grammy Awards per lui ancora negli anni 1976-78 e 79, quest’ultimo conquistato in collaborazione con il vibrafonista Gary Burton, poi dobbiamo fare un salto fino al 1986, anno in cui la musica celebra un altro grande evento, ovvero la nascita di una delle band di musica fusion più incredibili che la musica abbia mai conosciuto: the Chick Corea Elektric Band, formata da Dave Weckl (batteria), John Patitucci (basso elettrico e contrabbasso), Eric Marienthal (sassofono), Scott Henderson (chitarra, successivamente sostituito da Frank Gambale), e capitanata da lui, ormai pioniere della musica elettronica ed amante di sintetizzatori e moog .

Chick Corea Elektric Band

‘The Chick Corea Elektric Band’, questo il titolo del primo LP del supergruppo inciso e prodotto dall’etichetta discografica statunitense Grp Records (Grusin & Rosen productions) e pubblicato nello stesso 1986, nasce con la chiara intenzione di lasciare l’ascoltatore praticamente sbalordito in ogni senso; vi sono temi eseguiti all’unisono con una velocità a dir poco impressionante, scomposizioni di tempo da ritiro del diploma di conservatorio, assoli di chitarra con valanghe di note suonate in una sola battuta, linee di basso che alternano fraseggi ‘slap’ e ‘walking’ pulitissimi e super precisi, più l’inconfondibile suo tocco su qualsiasi strumento con tastiera; tutta opera di don Armando Corea, una vera e propria ‘powerband’ da incubo.

Chick Corea si spegne purtroppo a causa di una rara forma di cancro il 9 Febbraio scorso, all’età di 79 anni, lasciandoci in eredità non solo tutti i suoi più grandi successi discografici, ma anche la grande umiltà e passione con la quale ha sempre trattato la musica, ed è forse questo il fattore che ha contribuito a fare di lui un vero beniamino del pubblico, e ci piacerebbe ricordarlo sempre allegro e sorridente come appariva sul palco quando si esibiva. R.I.P. maestro!